La Banda Dei 5. Il Ragazzo Rapito by Enid Blyton

La Banda Dei 5. Il Ragazzo Rapito by Enid Blyton

autore:Enid Blyton [Blyton, Enid]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2019-06-06T22:00:00+00:00


CAPITOLO DODICI

JULIAN VA IN ESPLORAZIONE

La donna portò da mangiare ai ragazzi. C’erano solo pane, burro e marmellata e del tè caldo. Loro non avevano molta fame, ma erano assetati, così bevvero il tè con piacere.

George aprì la finestra e chiamò piano Timmy. «Tim! C’è qualcosa per te!»

Timmy era proprio là sotto, che aspettava guardando in su. Sapeva dov’era George. Aveva guaito per un po’, ma adesso era tranquillo.

George era decisa a farlo entrare alla prima occasione. Gli diede tutto il suo pane con la marmellata, tirandogli un pezzo alla volta e fermandosi ad ascoltare mentre mangiava. Almeno adesso sapeva che non si era dimenticata di lui!

«Sentite» disse Julian, entrando nella stanza. Era stato per un po’ in corridoio, a guardarsi in giro con le orecchie tese. «Credo che sarebbe una buona idea spegnere la luce e sdraiarci sui materassi. Al mio posto, però, metteremo delle coperte per fare un fantoccio, in modo che, se qualcuno viene a controllare, penserà che anch’io sono lì sdraiato.»

«Perché, invece dove vai?» chiese Anne. «Oh, Julian, non lasciarci da soli!»

«Mi nascondo fuori, nel ripostiglio» rispose lui. «Ho la sensazione che il nostro amico, il signor Perton, ci chiuderà dentro. E io non ho nessuna intenzione di rimanere qui! Credo che verrà a controllare con la torcia se siamo tutti addormentati sui materassi, poi ci chiuderà dentro a chiave. Ma se io sto fuori, potrò aprire la porta e noi saremo liberi.»

«Oh, è un’ottima idea» disse Anne, stendendosi sul materasso con addosso una coperta. «Allora vai a nasconderti subito, Julian, prima che ci chiudano dentro!»

Julian spense la lampada. Andò alla porta in punta di piedi e l’aprì. La lasciò socchiusa. Sgusciò nel corridoio di soppiatto e trovò il ripostiglio. Sì, eccolo. Si intrufolò dentro e lasciò socchiusa anche quella porta, per vedere se qualcuno passava nel corridoio.

Aspettò una ventina di minuti. Il ripostiglio puzzava di muffa, e non era per niente piacevole starsene rinchiusi lì senza fare niente.

Poi, attraverso l’apertura, vide una luce. Ah, stava arrivando qualcuno!

Julian sbirciò ancora. Era il signor Perton, con in mano una lampada a olio. Lo vide avvicinarsi alla porta della loro camera e spingerla leggermente. Osservò la scena con il fiato sospeso. L’uomo si sarebbe accorto che una delle sagome sul materasso era solo un fagotto di coperte? Julian sperò di no, con tutto se stesso. Altrimenti il suo piano sarebbe andato all’aria.

Il signor Perton alzò la lampada per guardare meglio nella stanza. Vide quattro figure sdraiate, e pensò che fossero i ragazzi. Si erano addormentati. Chiuse la porta senza fare rumore e, sempre in silenzio, girò la chiave. Julian scrutò nel buio per vedere se se la metteva in tasca. No, che fortuna! L’aveva lasciata nella serratura. Ottimo!

Poi il signor Perton se ne andò, camminando senza fare rumore. Non scese di sotto, ma sparì in una stanza più avanti sulla destra. Julian sentì la porta chiudersi con un click. Poi sentì un altro click. Evidentemente si era chiuso dentro. Forse non si fidava del suo complice, dovunque fosse, oppure di Hunchy o della donna.



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